domenica 24 luglio 2016

ASPETTANDO LAPO...

Quando ho scoperto di essere incinta, sono stata travolta da un mix di emozioni contrastanti.
Dapprima la gioia che caratterizza questo evento soprattutto quando lo stai cercando;
e a questo punto voglio ricordare che siamo nel 2016, tra cerotti, pillole, preservativi di ogni genere, spirali, anelli e compagnia bella, chiedere ancora "ma l'hai voluto?" è parecchio fuori luogo.
Successivamente ho provato stupore e paura... Dettati da un'esperienza precedente non andata a buon fine. Erano trascorsi soli 2/3 mesi e sinceramente non ci aspettavamo che tornasse tutto alla normalità così velocemente.
Ricordo di essermi seduta e di essermi imposta di non pensarci. Come se la cosa non stesse toccando a me. E questo perché non volevo affezionarmi troppo, perché una donna si sente mamma già da quando su quello stick appare la scritta "Incinta".
Non volevo rimanerci male un'altra volta ma soprattutto non volevo in qualche modo influenzare con i miei pensieri il corso delle cose. Così ho lasciato che i giorni passassero...
Prima però mi sono fumata e lasciatemelo dire, anche gustata, l'ultima sigaretta per poi abbandonare definitivamente questo vizio! Ancora mi stupisco di come sia riuscita a smettere di fumare così, dalla sera alla mattina..
Con il libretto della gravidanza in mano, ho iniziato poi a sottopormi a tutte le analisi e i controlli del caso, vivendo tranquillamente la mia quotidianità e ringraziando ancora nonsochi per le rarissime nausee che ho avuto. Quasi inesistenti.
3 mesi sembravano non passare mai ed invece in un batter d'occhio sono volati.
Tutto stava andando per il verso giusto e pensavamo ad un modo originale per annunciare il lieto evento ai nostri amici. A una social-addicted come me cosa poteva venire in mente? Abbiamo inviato la foto di un'ecografia su Whats App accompagnata da un messaggio che diceva più o meno "Volevamo presentarvi una persona..."


Dopo un mesetto la pancia ha cominciato a farsi vedere e verso fine Dicembre abbiamo scoperto che... AVEVA IL PISELLINO!
Lore era convinto che fosse femmina, ci parlava chiamandola "Ludo".  Nella sua famiglia sono tutti maschi e ci sperava parecchio. E invece all'ennesima ecografia, ho chiesto alla dottoressa se fosse maschio o femmina, lei ci ha invitato a guardare bene lo schermo ed ha esclamato "SECONDO VOI?!". Era piuttosto evidente che fosse un maschio!
Accantoniamo Ludovica e decidiamo per...


Questo nome mi è sempre piaciuto da morire. Toscano, corto e non comune.
Poi una notte sognai che aspettavo un maschietto e lo chiamavo proprio così. 
Non potevo a quel punto non farlo davvero!
Se non fosse per le rotondità che stavano esplodendo, quasi neanche mi sentivo o sembravo incinta. Non ho mai avuto particolari disagi o fastidi, ho lavorato praticamente fino alla fine, non ho mai approfittato della corsia preferenziale al supermercato ed ho sempre mangiato tutto quello che mi andava. Fatta esclusione per il prosciutto crudo, il mio amato crudo. Ovviamente niente toxo e nove mesi senza.
Ho vissuto le quaranta settimane in totale armonia e benessere. Certo, è anche fortuna avere una gravidanza come la mia, ma credo che molto spesso qualcuno faccia il grande errore di comportarsi come in una malattia. Ovviamente ogni futura mamma ha il dovere di tutelare la salute del figlio che ha in grembo ma eccessive ansie e paure non possono contribuire in maniera positiva, tutt'altro..



Vi sembrerà strano ma ho pensato al giorno del parto il meno possibile. Ovviamente dai racconti di chi l'aveva vissuto, sapevo che non sarebbe stata una passeggiata di salute, ma non sapendo precisamente quello a cui sarei andata incontro e il dolore che avrei sentito, ho cercato di non pensarci fino a che non è arrivato il momento. Era inutile fasciarsi il capo!
La mattina del 1 Giugno ho iniziato ad avvertire qualche dolore addominale che mi sembrava decisamente non normale, così sono andata in ospedale. Tracciato e visita ma era ancora tutto chiuso: "signora può tornare a casa". Ho trascorso tutta la giornata a casa con questi dolorini che andavano e venivano, non erano piacevoli ma nemmeno esageratamente insopportabili. Fino all'ora di cena, quando hanno deciso di diventare più insistenti e sono tornata in ospedale.
Tracciato, visita e "dilatata di 5/6 cm, di corsa in sala parto".

COMEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE?!

Ecco, è a questo punto che ho guardato l'ostetrica che ha deciso di seguirmi e le ho confessato "Ora ho paura".
Non ho fatto la richiesta per l'epidurale, perché mi ha sempre fatto più timore l'anestesia che il dolore stesso del parto. "Hanno partorito tutte,lo farò anche io" mi son detta.
Credo di esserci stata massimo 3 ore in sala. Ero libera di muovermi e mettermi in qualsiasi posizione mi sentissi più comoda. Eravamo io, l'ostetrica Camilla e Lorenzo.
Sono stata seguita da una donna fantastica che mi ha proprio messo a mio agio e mi ha aiutata tantissimo a dare alla luce nel migliore dei modi il mio bambino. Ovviamente devo ringraziare anche Lorenzo che ha assistito al parto e che ha dato una mano significativa a tutto: Vi dico solo che ho partorito in ginocchio, con Lore che mi teneva per le ascelle, e l'ostetrica per terra che recuperava il frugoletto alle 00.45 del 2 Giugno 2014.

Perché a noi le cose banali 'un ci garbano!!






Buona domenica!
Giorgia



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mercoledì 20 luglio 2016

30 ANNI

Sabato sera mi sono circondata degli amici più stretti ed ho festeggiato i miei 30 anni.
E’ stata una di quelle serate belle, semplici, fatte di ciccia sulla brace, bambini che corrono felici in giardino, battute e risate a non finire tra amici.
Di quelle che ti senti proprio nel posto giusto con le persone giuste.
Ed il fatto che fosse proprio la sera del mio compleanno l’ha resa ancora più speciale e significativa, perché è proprio così che volevo trascorrere questo 16 Luglio.




Ho deciso che non mi sprecherò più di tanto nel fare bilanci.
Posso però decisamente affermare che ho tutto quello a cui aspiravo.
Ho sempre desiderato essere una mamma giovane e - considerando che negli ultimi anni si va sempre più tardi in sala parto- direi che ci sono riuscita (e lasciatemelo dire, anche bene!)

Chiaro è che la vita e soprattutto il compagno giusto (e non avrei potuto desiderare padre migliore per mio figlio) mi hanno aiutata a diventarlo. 
Pochi ma buoni Amici, con la a maiuscola.
Ho un tetto sulla testa e un lavoro a tempo indeterminato.



Che poi, se bevo un bicchiere di vino in più, il giorno dopo ho il mal di testa fisso.

Che poi, la sera leoni, la mattina…coglioni.

Che poi, se vado ad un concerto, posto in tribuna neanche a pensarci.

Che poi, se piglio una ventata di troppo, la cervicale infiammata è assicurata.

Che poi, i capelli bianchi ormai ho smesso di contarli.

Che poi, ho speso più quattrini per matrimoni e nascite negli ultimi tempi.



Cara Giorgina, non è solo anagrafica, questa età tu la cominci veramente a sentire!!




Buona serata,
Giorgia